Abstract
Il saggio intende ricostruire i possibili riflessi delle pronunce delle Sezioni Unite della Cassazione in materia di compensatio lucri cum damno sulle modalità di calcolo del danno differenziale INAIL per il quale la giurisprudenza di legittimità è solita utilizzare il criterio di confronto tra risarcimento e indennizzo per voci di danno identiche od omogenee. Il ricorso a questo criterio di calcolo, in luogo di quello del confronto per complessivi importi, conduce, ove l’indennizzo sia pienamente satisfattivo del pregiudizio subìto dal danneggiato, al cumulo di una somma maggiore del danno subito, ponendosi così in potenziale conflitto con la regola della compensatio lucri cum damno. In questa logica il saggio sottopone a valutazione critica le diverse argomentazioni utilizzate dalla dottrina e dalla giurisprudenza che dalle pronunce delle Sezioni Unite desumono argomentazioni a sostegno del criterio di confronto per poste identiche od omogenee.
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