Abstract
Dopo aver cercato di identificare, in assenza di un’apposita definizione normativa, le categorie dei soggetti con patologie croniche e sottoposti a trapianto, l’A. si sofferma sulle maggiori criticità che i precitati incontrano nell’affrontare il ritorno e la permanenza al lavoro durante e dopo la malattia. Preso, poi, atto della carenza di uno statuto protettivo a loro specificamente rivolto e che, di conseguenza, le garanzie occupazionali per i prestatori con malattie di lunga durata devono essere ricercate nella disciplina a favore delle persone con disabilità – cui sono anch’essi riconducibili in virtù dell’accoglimento nell’ordinamento sovranazionale e nazionale della nozione biopsicosociale di disabilità – vengono esaminate le misure che ne incentivano e supportano il reinserimento lavorativo. L’analisi si concentra, quindi, sugli obblighi di adattamento del posto di lavoro, i quali rappresentano non solo un argine a derive discriminatorie, ma contribuiscono a ridefinire l’area della responsabilità datoriale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, anche nell’interesse dello stesso datore di lavoro.
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